3 Marzo 2020 9:30

Lettera agli azionisti del Presidente e dell’Amministratore Delegato

Signori Soci,

l’esercizio 2019 rappresenta il primo anno del triennio del Piano Strategico 2019-2021. Consapevoli della strada impegnativa che intendiamo percorrere in un contesto macroeconomico debole e in uno scenario sempre più complesso per il retail, in questo primo anno abbiamo dato attuazione a un significativo numero di progetti di investimento e concretizzato una serie di operazioni di ottimizzazione del nostro debito, in modo da catturare il prima possibile i benefici in termini di crescita dell’FFO che ci attendiamo possano scaturire dalle diverse iniziative attuate.

Dopo un decennio di intensa crescita attraverso nuove aperture e acquisizioni, che si è tradotto in tassi di sviluppo molto dinamici dei Ricavi da attività locativa e dell’FFO, oggi stiamo realizzando un Piano di consolidamento che ci porterà a esprimere una crescita solida e sostenibile, per quanto a tassi diversi rispetto a quelli passati.

 

Nel 2019 la nostra performance gestionale, in termini di Utile Netto Ricorrente, è in linea con la guidance, mentre il lieve adeguamento di valore degli immobili riflette il contesto di mercato

I principali indicatori di performance del Bilancio 2019 confermano la capacità di IGD di produrre risultati positivi anche a fronte di una modesta crescita dell’economia in Italia, con il PIL che, su base annua, è stimato dall’ISTAT in crescita dello 0,2%. Rispetto al 2018, il nostro Utile Netto Ricorrente, o Funds from Operations, cresce infatti del 4,5%, raggiungendo un valore pari a 83,3 milioni di euro. Il dato risulta perciò in linea con la guidance espressa lo scorso agosto, quando avevamo previsto un progresso annuo dell’FFO compreso tra il 4 e il 5%.

L’EBITDA della gestione caratteristica nel 2019 è migliorato del 10,1%, attestandosi a 125,2 milioni di euro (il dato depurato degli effetti IFRS16¹ è pari a 114,9 milioni di euro, +1,0%), grazie all’effetto trainante dei Ricavi da attività locativa, che aumentano del 2,3%. L’EBITDA Margin ha così potuto mettere a segno un miglioramento di 56 punti base rispetto al 2018, raggiungendo un livello pari al 77,5%, con la componente di portafoglio di proprietà che ha sfiorato l’80%.

A fine 2019 il Fair Value del patrimonio immobiliare del Gruppo IGD si è attestato a 2.381¹ milioni di euro, con una riduzione dell’1,27% rispetto al dato di fine 2018 secondo le perizie redatte dai periti indipendenti. In Italia, mentre la categoria Ipermercati su base annua ha registrato una variazione negativa dello 0,34%, l’asset class Gallerie ha subito una riduzione dell’1,16%.

Il rapporto Loan-to-Value, pari al 47,6%, rimane su livelli fisiologici, così come l’Interest Cover Ratio, tasso di copertura degli oneri finanziari, che si è attestato a 3,8 volte², a fronte di un saldo della gestione finanziaria che nel 2019 è risultato negativo per 36,8 milioni di euro. Il dato, depurato da partite contabili relative all’ultima operazione di emissione del bond e riesposto ex IFRS16 (31,4 milioni di euro), è in calo del 3,4% rispetto al 2018; da considerare che incidono anche ca. 0,3 milioni di euro di negative carry per aver rifinanziato in anticipo future scadenze. Ricordiamo che l’obiettivo in termini di Loan-to-Value, previsto da Piano Strategico, è di posizionarci a fine 2021 al di sotto del 45%.

La contrazione di 31,5 milioni di euro registrata nel 2019 a livello di Utile Netto adjusted riflette perciò essenzialmente l’impatto delle perizie immobiliari aggiornate a fine anno: la voce Svalutazioni e adeguamento di Fair Value, che nel 2018 era negativa per 30,3 milioni di euro, nel 2019 ha registrato un saldo negativo di 60,9 milioni di euro1. Se si considera la dimensione assoluta del patrimonio immobiliare del Gruppo IGD, superiore a 2,4 miliardi di euro, l’adeguamento nel Fair Value risulta in realtà di incidenza modesta.

 

Le nuove regole del gioco: investire per avere occupancy di qualità

Il portafoglio immobiliare di IGD si è perciò complessivamente dimostrato solido anche a fronte di una lieve ma generalizzata espansione dei tassi di capitalizzazione utilizzati dai quattro valutatori indipendenti e nonostante una serie di investimenti necessari a mantenere elevata la qualità e attrattività degli asset che non hanno immediato ritorno in termini di maggiori canoni di locazione.

In un contesto di business sfidante, IGD beneficia del fatto di avere sempre investito in passato nella qualità e nell’attrattività dei propri asset e di continuare a farlo con convinzione. Pur trovandosi a scontare nel breve periodo una penalizzazione in termini di valutazioni, su un orizzonte temporale più ampio è destinata a godere dei vantaggi di un portafoglio con ricavi sostenibili, che, grazie alle innovazioni introdotte e alla continua ricerca di eccellenza operativa, manterrà una forte competitività nei bacini di riferimento e una profonda integrazione con lo specifico contesto urbano.

Con il faro di avere un’occupancy di effettiva qualità, IGD ha ritenuto imprescindibile continuare ad avere centri commerciali con i più elevati standard ambientali e di sicurezza, che siano anche accoglienti e innovativi, in grado di ospitare una proposta commerciale attraente per i visitatori, consapevole che questo non sempre si potrà tradurre in maggiori ricavi locativi.

Una parte della flessibilità oggi richiesta in termini di asset management e di politiche commerciali deriva dall’emergere di nuove esigenze, legate alla crisi delle grandi superfici. Il fenomeno che abbiamo osservato, in linea con le tendenze dell’intero settore, è che oggi i retailer hanno bisogno di meno spazio rispetto al passato, ma attribuiscono grande valore all’experience che uno shopping center è in grado di offrire. L’E-commerce, del resto, influenza le dinamiche stesse del business fisico, con una riduzione del ciclo di vita degli spazi retail, le cui esigenze mutano velocemente.

Per quanto non tutti i retailer abbiano risolto il tema di come integrare presenza fisica e online, certamente hanno tutti stabilito che l’esistenza degli store resta imprescindibile: la tendenza, di conseguenza, è quella di una pressione sull’affitto medio per metro quadro da parte di insegne con forte potere contrattuale, di un’erosione di eventuali reversionary potential e di un aumento degli investimenti di cui deve farsi carico il proprietario del centro commerciale per riallestire gli spazi.

In IGD abbiamo piena consapevolezza che vada ripensata la rimodulazione degli spazi nelle gallerie, rinnovando il mix merceologico, con investimenti mirati nel settore entertainment, che vive in simbiosi con la ristorazione. I nostri interventi nel 2019 sono andati tutti nella direzione di spostare l’attenzione su food court, servizi e intrattenimento, mentre abbiamo ridotto ipermercati e medie superfici.

 

Gli investimenti realizzati hanno rimodulato gli spazi e portato a una profonda trasformazione in diversi centri commerciali 

Complessivamente, perciò, nel 2019 abbiamo messo in campo 28,6 milioni di euro di investimenti.

Nell’autunno del 2019 abbiamo inaugurato i restyling di due centri commerciali, Casilino a Roma e Fonti del Corallo a Livorno. Gli interventi realizzati sulla struttura interna ed esterna hanno profondamente mutato la capacità dei due centri di rispondere alle nuove esigenze di shopping e di intrattenimento dei visitatori. È stato inoltre terminato il restyling interno ed esterno del centro commerciale Gran Rondò (Crema) ed è pianificato per il 2020 un ampliamento della galleria.

Dando corso all’accordo quadro con Coop Alleanza 3.0 siglato nel novembre 2018, abbiamo lavorato per ridurre le superfici di altri tre ipermercati (Le Maioliche, Conè e Porto Grande) i cui lavori sono stati completati nel 2019. A Porto Grande, nel 2020, è stato pianificato anche un restyling.

Nell’ambito del progetto Porta a Mare di Livorno, mentre sono proseguiti i lavori su comparto Officine Storiche, a settembre è stata perfezionata la cessione per 12,8 milioni di euro dello storico Palazzo Orlando, a uso uffici.

Le risorse hanno permesso di coprire buona parte del costo di acquisizione, pari a 13,9 milioni di euro, della quota del 50% della galleria Darsena City a Ferrara, di cui IGD era già comproprietaria, con il risultato di una maggiore focalizzazione del portafoglio sul segmento retail, core business del Gruppo.

In settembre inoltre si è conclusa la riqualificazione dello spazio multisala nell’ambito del CentroSarca a Milano, con l’inaugurazione del multiplex “Notorious Cinemas – The experience”: uno spazio di oltre 5.500 metri quadri nel quale hanno preso forma 10 sale cinematografiche e diversi spazi dedicati al relax, nell’ambito di un nuovo format di intrattenimento che fa leva sull’impiego di avanzati sistemi audiovisivi, comfort ottimale e completa automazione dell’area ticketing.

 

La nuova campagna di comunicazione istituzionale, pensata per cambiare la percezione del centro commerciale, nel breve contribuisce a stimolare le presenze

Le vendite degli operatori nelle gallerie italiane presentano una crescita dello 0,5% su base annua, nonostante la diminuzione degli ingressi che riflette un paio di mesi con sfavorevoli condizioni climatiche – segnatamente febbraio e maggio – e l’andamento negativo di alcuni ipermercati, in particolare tra quelli interessati da opere di rimodulazione.

La campagna di comunicazione istituzionale “I’m possible. Il luogo dove tutto è possibile”, realizzata nei principali sette centri commerciali di IGD a partire dall’autunno scorso, ha posto un argine alla riduzione degli ingressi già in dicembre e consentito un’inversione del trend nel gennaio 2020. Si è perciò rivelato efficace il nuovo posizionamento di immagine per sette centri commerciali che rappresentano la quintessenza dello shopping center IGD.

Un riposizionamento che ha seguito la strada di un forte coinvolgimento emozionale attraverso un design grafico onirico ed evocativo, nell’ambito di una campagna studiata per essere tatticamente un sostegno agli ingressi, ma che strategicamente ha ambizioni più ampie: rendere consapevoli le persone della trasformazione del centro commerciale in luogo nel quale fare esperienze di shopping e intrattenimento. I temi della campagna ruotano infatti attorno al concetto di centro commerciale come luogo nel quale è possibile realizzare i propri sogni, in una dimensione parallela a quella della routine quotidiana, nella quale le persone possono regalare un tempo speciale a se stesse, alla propria famiglia e ai propri amici, in un centro commerciale che diventa un vero “spazio da vivere”. Un messaggio che è stato accolto con favore e che ha già innescato alcuni primi cambiamenti di percezione.

In linea con l’evoluzione delle nuove tendenze, nel 2019 sono stati dedicati maggiori spazi ai servizi, con l’aggiunta di una nuova clinica dentale alle 20 già operative, l’inserimento di nuove insegne e l’introduzione di operatori con un’offerta complementare rispetto alla riduzione di merceologie presenti negli ipermercati. Nel frattempo, le food court si sono arricchite di proposte alternative.

 

Le metriche operative esprimono una situazione in salute

Tornando alle metriche operative, la Financial Occupancy media del portafoglio italiano nel 2019 è risultata pari al 96,9%: un livello elevato, sostanzialmente stabile rispetto al 97,2% registrato nel 2018. I Ricavi da attività locativa in Italia nel 2019 sono migliorati del 2,3%, mentre sono cresciuti del 10,1% (adj. Ex IFRS16 +1,8%) i Ricavi da attività locativa netti. Tali progressi sono stati trainati dalla presenza per 12 mesi nel perimetro di gruppo del portafoglio acquisito da ECP nell’aprile 2018 e dall’ampiamento del centro Gran Rondò di Crema inaugurato a maggio 2018. Rassicurante anche il dato in termini di Ricavi a perimetro omogeneo, in aumento dello 0,3% su base annua in Italia nonostante la condizione di sfitto temporaneo di alcune medie superfici, rapidamente ricommercializzate, con incrementi dei canoni nei nuovi contratti che saranno pienamente apprezzabili nel 2020. Nelle gallerie italiane i nuovi contratti hanno visto un incremento medio dei canoni dell’1,1%.

Le positive performance registrate in Romania riflettono da un lato la crescita dell’economia, trainata dai consumi privati, dall’altro le ricadute positive dello sforzo compiuto negli anni da IGD per qualificare gli asset e ripensarne il merchandising mix. Nella controllata Winmarkt il tasso di occupancy ha perciò raggiunto il 97,6%, in miglioramento rispetto al 97,1% del 2018. I Ricavi da attività locativa nel 2019 hanno consuntivato un aumento del 3,2%, beneficiando anche di un incremento medio del 4,0% dei canoni in occasione di nuovi contratti.

 

Una nuova strategia digitale per trasformare le interazioni e costruire esperienze connesse

Nella logica di migliorare il più possibile il customer journey, abbiamo costruito una nuova strategia digitale, basata sui touchpoint caratterizzanti, che ci permetterà di interagire in modo più completo ed efficace con gli operatori presenti nelle gallerie. Il nostro sistema di CRM si arricchirà inoltre, attraverso l’analisi dei dati raccolti, dell’opportunità di definire per ogni singolo visitatore del centro commerciale IGD una serie di proposte dedicate, dalle promozioni, agli eventi, all’offerta commerciale stessa.

Parallelamente abbiamo deciso di rivedere tutta la strategia di presenza IGD sui social media, dedicando maggiore attenzione alle peculiarità del singolo territorio. Tutti i centri del portafoglio IGD in Italia saranno perciò presenti su Instagram e Facebook nel 2020, mentre i relativi siti web saranno rinnovati per garantire l’affermazione del brand IGD.

 

Grandi passi in avanti nel realizzare la strategia finanziaria inclusa nel Piano triennale

La nostra gestione finanziaria nel periodo abbracciato dal Piano si caratterizza per il forte impegno in tre direzioni: ridurre la leva finanziaria, portando al 2021 il LTV a un livello inferiore al 45%, comprimere il costo del debito nell’area 2,4-2,7% e migliorare il grado di copertura degli oneri finanziari portando l’ICR, Interest Cover Ratio, a circa 4x. In sintesi, mantenere una solida disciplina finanziaria, in linea con il profilo investment grade.

Anche in un contesto di tassi di interesse bassi, abbiamo infatti ben chiaro che la crescita dell’FFO è limitata se il LTV è alto. Siamo perciò consapevoli di dover ottimizzare la struttura del capitale se vogliamo supportare la crescita degli utili, soprattutto contenendo i rischi di rifinanziamento. In aggiunta a ciò, aspiriamo sempre a migliorare il profilo di liquidità del nostro debito, mantenendo una quota significativa di debito a lungo termine, e a mantenere la massima flessibilità nelle fonti di finanziamento, ben calibrando il peso del debito bancario con le emissioni corporate.

Il 2019, attraverso le operazioni di liability management realizzate, ci ha offerto l’opportunità di dare concreta realizzazione a larga parte di questo percorso disegnato nel Piano: il costo medio del debito è sceso sotto il 2,35%, mentre il livello di copertura del rischio tasso sul debito a lungo termine e le obbligazioni ha raggiunto il 94,8%.

Potendo contare sul contratto di finanziamento senior unsecured da 200 milioni di euro, con un costo del 2,1%, sottoscritto a fine 2018, a gennaio 2019 abbiamo rimborsato l’obbligazione da 125 milioni di euro con cedola al 3,875%. Il passaggio-chiave dell’ottenimento del rating in area investment grade, BBB-, da parte di due agenzie – S&P Global Ratings ad aprile e Fitch Ratings a ottobre – ci ha permesso, nel novembre successivo, di collocare una nuova emissione obbligazionaria da 400 milioni di euro, a tasso fisso annuo del 2,125% e scadenza a cinque anni. La nuova emissione è stata accolta con favore dal mercato, con una domanda di tre volte eccedente il quantitativo offerto e con la partecipazione di investitori domestici e internazionali di elevato profilo. I proventi raccolti sono stati impiegati nel riacquisto parziale di due emissioni in circolazione, con scadenza nel 2021 e nel 2022, allungando così le scadenze finanziarie in essere.

Il mercato obbligazionario del resto guarda alla stabilità del nostro cash flow con fiducia, come dimostrano le operazioni che siamo riusciti a chiudere nel 2019.

 

Una sostenibilità pienamente integrata, che qualifica la nostra leadership e la sostiene nel tempo

Un fattore fondamentale che orienta le scelte e l’agire di IGD come operatore di primo piano del retail real estate è la sostenibilità. L’impegno “becoming G.R.E.A.T.”, ovvero Green, Responsible, Ethical, Attractive, Together, si integra completamente con la strategia e la realtà quotidiana della gestione, con risultati già oggi evidenti, ma che saranno sempre più pervasivi e destinati a fare la differenza nel lungo termine.

Stiamo seguendo un percorso che ci porterà nel tempo ad avere un portafoglio di immobili con “Zero Emissioni”. Già oggi possiamo contare su un portafoglio che al 95% è certificato ISO 14001; per cinque shopping center, inoltre, abbiamo la BREEAM in USE almeno a livello “Very Good”. Non solo: abbiamo messo in campo un nuovo programma di investimenti di 5 milioni di euro per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, dopo i 6 milioni già investiti in passato, con misure che comprendono i nuovi sistemi di illuminotecnica a LED e che nel 2019 hanno contribuito a produrre un calo del 3,2% nei consumi di energia elettrica.

Già oggi utilizziamo energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili, incluso il geotermico marino. Questo non ci basta: ecco perché anche nel 2019 abbiamo installato ulteriori sistemi fotovoltaici a Crema e a Catania, arrivando ad avere impianti solari in sette strutture.

L’attenzione a una gestione ambientale delle nostre proprietà si è anche tradotta in un supporto concreto allo sviluppo della mobilità sostenibile. Attraverso accordi con Enerhub e Tesla abbiamo avviato l’installazione di punti di ricarica per le automobili elettriche coprendo ben 18 centri commerciali, mentre a Clodì abbiamo installato la prima stazione di ricarica per 24 e-bikes da energia fotovoltaica. Considerato che mediamente i nostri immobili si trovano a 4,5 km dal centro cittadino, l’utilizzo della bicicletta è un’opzione che vogliamo favorire.

Proseguono inoltre le iniziative volte a sostenere lo sviluppo dell’economia circolare, con il progetto Waste2Value entrato nella fase operativa e la sempre maggiore attenzione alla raccolta differenziata e al riciclo dei rifiuti.

Con la popolazione sempre più sensibile ai temi ambientali e i retailers più importanti che vedono negli standard ambientali un prerequisito alla propria presenza in un centro commerciale, IGD sarà sempre meglio posizionata come autentico leader di sostenibilità nel proprio mercato di riferimento, in grado di proporre il “wellbeing” come fattore caratterizzante nei propri centri commerciali.

In occasione dei 10 anni del nostro Bilancio di Sostenibilità, il prossimo 22 aprile avremo un evento per ripercorrere la strada compiuta e per tracciare quella che intendiamo seguire nei prossimi anni. Da lì partirà poi una campagna di comunicazione che attraverserà i nostri centri commerciali per stimolare maggiore consapevolezza nei visitatori sulla filosofia che ispira le nostre singole iniziative.

 

Una Governance sempre più forte e modellata sulle specifiche esigenze di business

Anche sul fronte della Governance sono stati conseguiti significativi progressi.

Grande attenzione è stata dedicata all’esigenza di elaborare un Piano di Successione sui primi due livelli dell’organizzazione, così come era emerso dalla Board Review del febbraio 2019 attraverso un incarico a una primaria società di consulenza direzionale i cui lavori sono ancora in corso.

La Politica di Remunerazione ha inoltre visto un fondamentale passo avanti, attraverso lo spostamento di una parte della Remunerazione Variabile dal breve al medio-lungo termine, sulla scorta della consapevolezza che per rendere credibile il raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico occorra un coerente profilo temporale di incentivazione.

E’ stata inoltre condotta un’attenta riconsiderazione dei principali rischi di IGD contenuti nell’ambito dello strutturato modello di Enterprise Risk Management di cui la Società è da tempo dotata. Nel 2019 l’evoluzione del sistema ha visto l’assegnazione di un maggior peso ai rischi strategici, rappresentati dall’andamento dei consumi e dall’impatto del sentiment di mercato sulla finanza immobiliare; è stato inoltre posto in primo piano il tema della vulnerabilità derivante dalle grandi e medie superfici. Per ciascun rischio è poi stata declinata la strategia più opportuna a livello operativo, immobiliare e finanziario.

Nel 2019 è stato infine condotto il processo che nella prima parte del 2020 dovrebbe portare IGD a ottenere la certificazione anticorruzione ISO 37001 per il perimetro italiano.

 

IGD continua a offrire interessanti ritorni ai propri azionisti

Nel nostro Piano 2019-2021 abbiamo preso un impegno a offrire un dividendo attraente e sostenibile nel tempo ai nostri azionisti. Teniamo fede a questa promessa: il Consiglio di Amministrazione propone infatti la distribuzione di un dividendo di 50 centesimi di euro per l’esercizio 2019, invariato rispetto al 2018.

Ai prezzi recenti, intorno ai 6 euro, il rendimento legato al dividendo si attesta dunque attorno all’8%. Un livello che, comparato ai i tassi reali negativi di questo periodo, rafforza la capacità del nostro titolo di essere attraente, anche relativamente ad altre società del settore. Dal momento che il dividend yield di IGD è strutturalmente elevato, inoltre, possiamo affermare che nel dividendo 2019 di 50 centesimi trova conferma anche uno dei pilastri della nostra equity story.

Nel corso del 2019 il prezzo del titolo IGD ha messo a segno un incremento del 15,2%. Chi avesse comprato il titolo a fine 2018, a 5,38 euro, nel corso del 2019 avrebbe perciò maturato un Total Shareholder Return del 24,5%, sommando il rendimento del dividendo distribuito per il 2018 al guadagno in conto capitale nei 12 mesi.

Nonostante l’incremento di prezzo registrato nel 2019 e la strategia presentata in maniera chiara nel Piano – nel quale abbiamo dichiarato di non avere M&A in pipeline finanziata da aumenti di capitale e di potere conseguire ragionevoli ulteriori incrementi dell’FFO – l’azione IGD continua a essere trattata a multipli borsistici molto compressi. Parte di questo sconto riflette la visione molto negativa sul futuro del settore real estate, retail, diffusa tra le case di brokeraggio paneuropee; un’altra parte dello sconto riflette invece un fattore di rischio politico sempre latente e il pericolo di cadere in una stagnazione economica che affligge specificamente l’Italia, creando pressioni sui ritorni del nostro business. Il mercato sembra perciò passare in secondo piano i benefici che questo periodo di basso costo del capitale può offrire a operatori lungimiranti, con un chiaro piano di investimenti.

Certamente stiamo attraversando una fase di forte cambiamento a livello globale e nel settore in cui operiamo, con aspettative e priorità che si stanno ricomponendo. Con i criteri di investimento ESG (Environment, Social e Governance) che stanno diventando prevalenti, IGD ha un’opportunità concreta di vedere valorizzati alcuni dei suoi punti di forza essenziali.

Nel prossimo futuro, inoltre, ci auguriamo che le modifiche introdotte dalla normativa fiscale sui PIR, i Piani Individuali di Risparmio, portino un nuovo afflusso di capitali – anche da parte dei fondi pensione – nei fondi domestici, di cui possa beneficiare anche il nostro titolo azionario.

Gli spazi di potenziale rivalutazione borsistica appaiono evidenti, non solo per la distanza dall’EPRA NNNAV che è pari a 10,92 euro, ma anche per la netta differenza rispetto al target price di consensus dei broker, che a fine gennaio 2020 si attesta a 7,83 euro, con ben due analisti che valutano IGD oltre 9 euro.

 

Guardiamo al 2020 avendo un percorso chiaro davanti

Fino ad oggi, i principali osservatori macroeconomici proiettavano per il 2020 una lieve crescita del PIL, con i livelli più contenuti di disoccupazione, una più stabile fiducia dei consumatori e i tagli al cuneo fiscale per molte categorie di lavoratori dipendenti che avrebbero favorito una moderata crescita dei consumi.

Non sono peraltro da sottovalutare i segnali di debolezza e le fonti di instabilità politica e gli effetti, tuttora da stimare, di eventi imprevedibili come la diffusione del Coronavirus che ha colpito alcune regioni del Nord Italia. In particolare, rispetto a quest’ultimo evento, stiamo attentamente monitorando l’evolversi della situazione, nel più assoluto rispetto delle ordinanze emesse dagli organismi preposti, sia a livello nazionale che locale e stiamo scrupolosamente valutando i relativi potenziali impatti in termini di performance aziendali.

In ogni caso, stiamo proseguendo con fiducia nell’attuazione del piano di investimenti previsto. Il 2020 sarà l’anno dell’inaugurazione di Officine Storiche a Livorno, il cuore del più importante progetto di sviluppo in Pipeline, che entro fine anno regalerà alla città una nuova area con un ampio ventaglio di offerta in termini di ristorazione, intrattenimento, fitness e benessere. Tale investimento porterà nuovi ricavi che sosterranno la crescita di FFO prevista dal Piano.

Dopo avere puntualmente raggiunto gli obiettivi dei Piani Strategici del decennio passato – un decennio fondamentalmente orientato alla crescita – oggi siamo impegnati a realizzare un programma di rafforzamento della posizione di leadership dei nostri centri commerciali nei rispettivi bacini di riferimento. L’insieme dei progressi realizzati nell’esercizio 2019 ci permette di confermare la validità degli obiettivi al 2021 del Piano Strategico triennale e di guardare al decennio appena iniziato essendo preparati a gestire le trasformazioni in atto nel mercato e le nuove priorità dei consumatori.  

 

[1] Per una migliore comparabilità, sono stati riesposti alcuni dati del 2019 escludendo gli impatti derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS16, in vigore dal 1 gennaio 2019.
[2] Escludendo gli effetti dell’ultima operazione finanziaria; includendo tali effetti sarebbe 3,4X (adj. IFRS16 c.3,3X)