13 Maggio 2021 12:00

Un Presidente indipendente alla guida del CdA di IGD

Rossella Saoncella ha assunto l’incarico di Presidente il 20 aprile scorso, dopo l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione nominato dall’Assemblea degli Azionisti. Per il triennio 2021-2023, IGD potrà quindi contare su una figura con un solido percorso manageriale e una profonda conoscenza della Società: dopo avere fatto il suo ingresso nel CdA di IGD nel 2015, Rossella Saoncella era infatti stata nominata Vicepresidente nel 2018.

Nonostante questi importanti elementi di continuità, il suo mandato rappresenta una svolta nella governance di IGD: il nuovo Presidente, secondo le best practice internazionali, non ha deleghe esecutive ed è in possesso dei requisiti di indipendenza.

Le abbiamo posto alcune domande, per capire come intende interpretare il proprio ruolo di Presidente in un momento tanto delicato, in cui IGD si sta misurando con profondi cambiamenti nei modelli di consumo che la pandemia ha contribuito ad accelerare.

 

 

 

Quale sente essere la mission più importante per il prossimo triennio, come nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione di IGD?

Penso che la mission fondamentale che mi è stata affidata sia quella di generare le condizioni di dialogo affinché ci sia sintonia tra gli obiettivi degli azionisti, di IGD stessa e quelli dei tenant presenti nei centri commerciali. È un compito complicato, perché attraversiamo un momento di forte discontinuità rispetto a come erano strutturati i rapporti in passato. Non abbiamo certezze su quali saranno le nuove esigenze di consumo a pandemia gestita – dico gestita, perché penso che il Covid-19 non sparirà, ma che nei prossimi anni dovremo convivere ancora con il virus, tenendolo sotto controllo. Questo nuovo scenariro comporta una ricomposizione delle esigenze e delle aspettative dei vari interlocutori di IGD.

Come Presidente, interpreterò la mia mission nell’essere un catalizzatore di reazioni positive.

Abbiamo bisogno infatti di creare nuove condizioni di dialogo, per lavorare al contempo nell’interesse di chi fornisce il capitale, della Società stessa e dei diversi operatori dei centri commerciali, siano essi i proprietari degli ipermercati, i grandi brand internazionali, oppure i titolari di piccole attività indipendenti.

Naturalmente ho anche una seconda mission, che è quella istituzionalmente affidata al Presidente, di mantenere il massimo coinvolgimento possibile dell’intero Consiglio di Amministrazione sui temi prioritari per IGD. Visto che da tutte e tre le liste presentate sono stati tratti Consiglieri di grande valore, sono sicura che potremo fare leva su un ampio spettro di professionalità, peraltro molto dedicate.

Da dove partirà concretamente nel mettere in atto questi intenti?

Partiremo dall’ascolto. A breve avremo un incontro con gli azionisti strategici per confrontarci sulle prospettive della grande distribuzione alimentare. Sappiamo che Coop è in una fase di ristrutturazione e ripensamento dei propri format: sentiremo la loro view e forniremo la nostra. La stessa cosa accadrà con i tenant che occupano medie e grandi superfici, essendo presenti in più centri commerciali: anche in questo caso, ci metteremo in ascolto per capire come pensano di articolare la propria offerta in futuro attraverso i differenti canali di vendita. Solo così potremo decidere quale evoluzione dovranno avere i nostri immobili e pianificare in tempi brevi i necessari cambiamenti.

In questa fase, è essenziale avere il coraggio di pensare non a lungo, ma a lunghissimo termine.

Il centro commerciale è infatti un asset destinato a durare nel tempo: qualsiasi intervento porta con sé scelte che avranno ricadute per anni e anni a venire.

 E per quanto riguarda il suo ruolo di guida dell’intero Consiglio, quale pensa che sarà il punto di partenza?  

Con i Consiglieri abbiamo un primo importante traguardo da raggiungere in tempi concentrati: nel 2021 dovremo infatti discutere obiettivi, azioni e numeri del nuovo Piano Strategico triennale. La sfida è quella di lavorare intensamente per potere essere pronti ad approvarlo in autunno. Le interlocuzioni che ho già avuto con i diversi Consiglieri mi fanno dire che siamo di fronte a figure non solo molto competenti, ma anche intenzionate a fornire il massimo impegno per stimolare la Società a raggiungere nuovi obiettivi. Non dimentichiamo inoltre che IGD può contare sul fatto di avere un gruppo snello e compatto di dirigenti, capaci di presidiare le proprie aree di competenza, vedendone rischi e opportunità: l’attività di induction che è stata realizzata a valle della nomina del nuovo Consiglio ha dato piena dimostrazione di questo saldo presidio dei diversi ambiti operativi. Sono convinta, quindi, che ci siano tutti i presupposti per lavorare in modo molto efficace.

Ritiene che IGD debba operare cambiamenti di rilievo nella struttura della propria Governance nei prossimi anni?    

Ammesso che margini di miglioramento sono sempre possibili, credo che IGD si sia già dotata nel tempo di un sistema di Governance adatto alla propria natura. Ci troviamo di fronte a un modello che ha dimostrato di funzionare molto bene e che oggi rappresenta una best practice, sia per come è stato strutturato il sistema di Enterprise Risk Management, sia per come sono impostate le Investor Relations. Viene prodotta ampia documentazione a supporto delle riunioni del Consiglio, che prende quindi decisioni sulla base di adeguate informazioni. Basti pensare come le attività di induction prontamente organizzate dopo l’Assemblea consentano di giungere all’approvazione dei risultati del primo trimestre 2021 con i membri del CdA adeguatamente preparati, nonostante la recente nomina. Mi fa piacere ricordare, inoltre, che Presidente e Amministratore Delegato sono invitati a partecipare a tutti i Comitati endoconsiliari.

Abbiamo quindi già in atto le condizioni più importanti per assicurare un buon governo della Società.

 Al termine del suo mandato, fra tre anni, che cosa vorrebbe poter dire di avere realizzato?

Mi piacerebbe potere dire che la Società ha iniziato a seguire un percorso strategico che coglie le tendenze di consumo che sono in atto. Lasciare quindi agli azionisti un nuovo Piano, ben impostato. Ma anche un’organizzazione solida, con un management molto coinvolto e impegnato.

 Quali sono le sue caratteristiche personali che potranno dare un’impronta alla sua Presidenza?

Nella mia carriera professionale, sono sempre stata un dirigente con la porta dell’ufficio aperta. Ho lavorato a lungo nel mondo cooperativo, dove i rapporti sono informali, ma si coltiva un grande rispetto reciproco anche dandosi del tu. Sono abituata a gestire le risorse dando spazio alle idee intelligenti e garantendo ascolto alle persone, perché così ho visto che è possibile disegnare progetti validi e avere un vero coinvolgimento nel realizzarli.

Fare il Presidente è certo diverso, ma lo stile di delega rimane.

 

Grazie e buon lavoro.