10 Novembre 2021 10:00

Il titolo IGD risente del sentiment raffreddato verso il segmento retail del settore immobiliare

Mentre l’intonazione di fondo dei mercati azionari resta positiva, grazie all’abbondante liquidità, all’M&A e al sostegno delle politiche economiche varate per uscire dalla crisi indotta dalla pandemia, dai primi giorni di giugno in poi il comparto del retail real estate ha corretto. Il sentiment di broker e investitori, prima catalizzato dalle prospettive delle riaperture e del rimbalzo dei consumi a lungo rinviati, si è raffreddato. I timori inflazionistici hanno messo in dubbio la capacità dei retailers di recuperare i livelli di vendite pre-pandemici in un contesto di prezzi dei prodotti più cari e, da lì, la capacità delle società immobiliari di esprimere crescite sostenibili nei canoni di affitto e di effettuare efficaci relettings delle vacancy che si sono create durante le restrizioni anti-Covid.

 

 

IGD è stata investita da questa percezione generalmente negativa sul proprio segmento operativo, pur avendo un format di centro commerciale che non è stato penalizzato nella stessa misura dei mall con imponenti superfici e privi dell’ancora alimentare. L’evidenza di metriche operative che sono al contrario per IGD in netto recupero negli ultimi mesi offrirà perciò agli investitori elementi per riconsiderarne la valutazione borsistica.

 

Fonte: elaborazioni IGD su dati Borsa Italiana ed EPRA

 

Il prezzo dell’azione IGD dal 6 agosto 2021, data dell’ultimo numero di News&Views, a oggi ha oscillato tra un massimo di periodo, toccato a 4,25 euro sulla scia della pubblicazione dei risultati semestrali, e un minimo di periodo, fatto segnare a 3,60 euro il 16 settembre.

A fine ottobre il prezzo di IGD mostra un progresso del 10% circa rispetto a inizio anno: una performance in linea con quella dell’indice di settore più direttamente comparabile, l’EPRA NAREIT Developed Europe Retail. Nonostante quest’ultimo avesse sovraperformato l’indice generale del comparto real estate europeo in misura particolarmente accentuata tra marzo e giugno – quando il rapido progredire delle campagne vaccinali aveva fatto intravedere la possibilità che le restrizioni fossero eliminate e che si instaurasse una sostenuta ripresa economica – dalla seconda decade di giugno in poi ha invece ritracciato oltre metà del rialzo precedente.

I mesi più recenti, del resto, sono stati dominati da timori inflazionistici, con una rinnovata attenzione da parte di broker e investitori sulla capacità delle singole società dell’Europa Continentale di attuare una crescita sostenibile dei canoni di affitto, posti sotto pressione nel lungo termine dalla crescita dei prezzi dei beni di consumo, che potrebbe condizionare la domanda. Così mentre il mercato azionario spostava il proprio focus di nuovo dalle tematiche cicliche, collegate al processo di riapertura, a quelle più strutturali, il settore immobiliare retail ha visto tornare in primo piano la minaccia dell’eCommerce e lo scetticismo da parte di molti broker sulla capacità da parte degli operatori di recuperare i livelli delle vendite pre-pandemia. Uno scetticismo che ha avuto peraltro conferma dalle deludenti metriche operative pubblicate negli ultimi giorni da alcuni importanti player europei del settore, soprattutto in termini di vendite dei retailers e dei tassi di reletting.

La reattività dimostrata dalle dinamiche dei fatturati degli operatori presenti nei centri commerciali di IGD conferma invece come la taglia media degli asset in portafoglio consenta di muoversi in maniera più agile nell’adattarsi alle esigenze in evoluzione dei visitatori. La pubblicazione degli andamenti più recenti, insieme ai risultati dei primi nove mesi del 2021, potranno quindi fare luce sui vantaggi di questo specifico posizionamento e consentire agli investitori di riconsiderare la valutazione del titolo IGD.

I mercati azionari restano comunque positivamente intonati, per quanto nel recente periodo siano stati caratterizzati da incertezze su diversi fronti: la solidità della crescita della Cina e la stabilità del suo settore immobiliare, la difficile interpretazione delle fiammate inflazionistiche delle commodity, in aggiunta alle diverse visioni sulla direzione che potranno prendere i tassi di interesse. Nonostante i titoli ciclici sul finire dell’estate abbiano smesso di outperformare a fronte delle incertezze sull’entità e la lunghezza del prossimo ciclo espansivo dell’economia, le quotazioni azionarie continuano comunque a essere trainate al rialzo dall’abbondante liquidità presente nel sistema e dalle operazioni di M&A, mentre gli utili delle società continuano a mostrare i benefici di economie in uscita dalla crisi indotta dal Covid-19. Da settembre fino a metà ottobre si è assistito in particolare a una rotazione settoriale che ha favorito il settore bancario, a discapito dei titoli tech, con un impatto positivo facilmente riscontrabile nel significativo rialzo messo a segna dall’indice del mercato azionario italiano, che vede un peso rilevante dei titoli finanziari in termini di capitalizzazione. I titoli tecnologi hanno poi recuperato, spinti anche da convincenti risultati trimestrali che nel frattempo sono stati pubblicati.

Per quanto riguarda IGD, al prezzo del 29 ottobre, pari a 3,79 euro, il titolo presenta un forte sconto non solo rispetto al NAV/NRV del 30 giugno 2021 di 10,56 euro, ma anche rispetto al target price medio dei broker in copertura, che prima della pubblicazione dei risultati del terzo trimestre risulta pari a 4,63 euro.